lunedì 31 dicembre 2012

Lo Storiaio racconta: Ho visto gli gnomi

                                   "Ho visto gli gnomi" libro Antonello Carrucoli 

Nella dimensione degli Gnomi l'armonia della propria interiorità con il resto del Creato è alla base della conoscenza.
                                 Auguri a tutti per il Nuovo Anno!! 
Foto del testo- Illustrazioni  a cura di Maria Daniela Vigna   

Auguri di Buon Anno !
Come è bello andare a zonzo in questi giorni di festa.
Vedo tante persone a passeggio per il borgo, molta gente nei negozi.
Maremma Boncitta in mezzo a tanta confusione io mi confondo e il mì papagallino verde, confuso più di me becca come un folle la mia spalla. .
E' meglio se torno fra i miei rotoli e racconto una storia, quella del Popolo Invisibile, invisibile a noi "uomini grandi".
Foto del testo- Illustrazioni  a cura di Maria Daniela Vigna   
La Storia l'ha scritta un mio amico:  Antonello Carrucoli.
Lui è uno Storiaio-Professore e non va in giro per mercati e fiere di paese raccontando storie come faccio io, lui scrive su libri e su giornali.
Antonello racconta quando andando in cerca di funghi nelle campagne intorno i paesi di Pitigliano, Sovana e Sorano nella Maremma, incontrò gli Gnomi.
Partì per cercare funghi di notte da solo, mentre attraversava campagne era impaurito ed irrigidito dal freddo.
Nel silenzio e nel buio gli tornavano in mente i racconti che aveva ascoltato da bambino, storie di paura, storie di streghe di orchi e di fantasmi che si divertivano a spaventare i viandanti nei boschi, la notte.
Era il 23 settembre, giorno dell'equinozio d'autunno.
Durante gli equinozi ci sono 12 ore di buio e 12 ore di luce, insomma un perfetto equilibrio perfetto fra la notte ed il giorno. .

Da sempre,  il 23 settembre gnomi, nani ,elfi, folletti, fate, troll, orchi e orchetti si danno convengo per sfidarsi nella famosa  "Corsa Equinoziale", una vera gara per il popolo invisibile ma anche una  Grande Festa che il Popolo invisibile fa in onore della Natura, dell'armonia del Cosmo e dell'equilibrio fra Luce e Oscurità .

Ogni partecipante alla gara sceglie  il suo "bolide" : foglie, bastoni, api, libellule, scope per fare un giro completo intorno alla terra, con partenza e ritorno nello stesso punto:  il Mondus .
Molto tempo fa gli uomini grandi, tranne gli Storiai, furono squalificati dalla gara, il motivo lo possiamo intuire tutti.

Foto del testo- Illustrazioni  a cura di Maria Daniela Vigna

Antonello Carrucoli, metà Storiaio e metà Professore, sapeva già che i concorrenti  della
"Corsa Equinoziale", prima di arrivare al Mondus avrebbero attraversato Le terre delle fitte nebbie, territorio che si estende tra Bolsena, Sovana, Pitigliano e Sorano nella Maremma Toscana  

All'epoca le nebbie in questa zona si formavano dai vapori delle acque calde di origine vulcanica.  
La testimonianza del passaggio dei concorrenti nel nostro territorio è rimasta nelle Coppelle Rupestri scavate nel tufo, piccole e misteriose cavità che si incontrano lungo il percorso. Nelle Coppelle sono ancora visibili i segni che riproducono costellazioni della volta celeste, vere e proprie mappe incise dal popolo invisibile per non rischiare di perdersi, durante la Corsa.
Altro che segni lasciati da cinghiali o da istrici come raccontano i cacciatori che hanno perso il senso e la memoria dell'evento Cosmico tra un bicchierettu e un altro.

Antonello durante il giorno dell'equinozio incontra gli Gnomi Vel e Dops due nani che per problemi tecnici
sono costretti ad abbandonare temporaneamente la Gara Cosmica e sono fermi nel bosco.
Ora viene il bello.....ma io non posso raccontarvi altro.

Foto del testo- Illustrazioni  a cura di Maria Daniela Vigna

Maremma Boncitta, siamo capaci di iniziare l'Anno Nuovo facendo qualcosa di buono per qualcuno che ha più bisogno di noi?
E allora comprate il libro di Antonello Carrucoli, Storiaio/Professore perchè il ricavato è destinato dall'autore alla ONLUS "Desert Vert  Soong-Taaba" per contribuire alla costruzione di una scuola nel villaggio di Pikieko (Burkina Faso).

Ho visto gli gnomi...di Antonello Carrucoli-Moroni Editore

mercoledì 19 dicembre 2012

Lo Storiaio racconta: La storia vera della Casa dei Carrai

Natale è vicino e io sono contento, saltello per la gioia, mi pare di essere tornato cittino.
Non puoi immaginare quante cose ho ancora da fare!
I regali per gli amici mi impegnano tanto tempo, li costruisco con le mani uno per uno, cerco e riciclo tutto quello che trovo nei boschi e nelle case.
Maremma boncitta, non mi guardare con gli occhi strabuzzati.
Puoi stare tranquillo, certo che lo preparo anche per te un regalino!
Dimmi quello che desideri e io lo costruisco.

- Un carrozza? vuoi una carrozza per regalo ?-

Dimmi come ti vengono nel capo queste idee, Maremma Inventata, come ti frulla nel cervello l'idea che io sia capace di costruire carrozze e carri?

Mira....un modo c'è per farti contento.
Andiamo a vedere la casa dove tempo fà esisteva La Bottega dei Carrai, a Pitigliano.
E' una grande casa rosa sulla strada che porta dal paese all'ingresso del Parco Orsini.
In questo luogo vivevano e lavoravano "I Carrai" della Maremma.
Ingresso dell'antica Bottega, oggi trasformata in B&b
Il mestiere del Carraio era  fra gli  "Antichi Mestieri" scomparsi, uno dei più complessi.
Un bravo artigiano Carraio doveva saper essere falegname, fabbro, costruttore di ruote, doveva saper progettare e far tornare i conti e le misure.
I barrocci, i calessi, i barroccini (usati dai  "Cenciaioli" per vendere tele e stracci),
venivano costruiti con legno di Olmo, di Quercia, d' Acero e di Noce.
Importante era che tutta la legna usata per la costruzione del Carro fosse ben invecchiata da anni.
I Carrai usavano strumenti come scalpelli, pialle, tornio ed tanto altro ancora.

Il momento più importante durante la costruzione di un carro era la " Cerchiatura " delle ruote.
Molti uomini del paese andavano alla Bottega per assistere alla Cerchiatura e lo facevo anch'io.
Ci trovavamo in tanti lì per aiutarli, ma anche perchè assistere alla ferratura era davvero eccitante.

Per ferrare le Ruote, i Carrai accendevano il fuoco in questa sala che ora vedi bellina e colorata.
Se alzi gli occhi puoi vedere sul trave del soffitto i segni che ha lasciato il fuoco.


Solo quando il fuoco aveva preso per benino, i Carrai  mettevano sulle fiamme un cerchio di ferro precedentemente piegato a mano su un curvatore.
Appena il  ferro risultava incandescente e dilatato veniva ritirato con l'uso di  lunghissime pinze e velocemente applicato intorno alla ruota. 
Fatto questo, i Carrai sudati e tesi, gettavano secchi di acqua fredda sul ferro bollente.
Noi tutti  intorno per assisterli ed incitarli urlavamo in coro "Ovvia presto, fate presto". 
Il ferro incandescente non doveva avere il tempo di bruciare il legno, doveva invece ghiacciarsi subito e adattarsi perfettamente alla ruota.  
Maremma Boncitta, non era semplice fare un buon carro, era un lavoro impegnativo e faticoso! 

Noi tutti correvamo a guardare la ruota per vedere insieme se il ferro era ben assestato. 
Prima degli anni '50 i barrocci erano molto usati dai contadini, dovevano essere ben fatti per rimanere
solidi e resistenti sulle strade bianche e sconnesse

Quando il lavoro andava buon fine i Carrai erano contenti e allora si che iniziava la festa! 
Dalle giubbe degli amici uscivano fiaschi di vino, le donne scendevano dalla casa e portavano nella Bottega cesti ricolmi di pane e companatico.  
La Bottega diventava una fraschetta e giù tutti con canzoni, storie, risate e bicchieretti.  .  

 
Ti guardi intorno, 
vedi questo salone e non ti sembra vero tutto quello che hai  ascoltato? 
Eppure questa è la storia della Casa dei Carrai, una casa costruita dalla famiglia "Morviducci" su un terreno che apparteneva  prima ancora al Parco Orsini di Pitigliano.  

Trasformata nel 2000 in un accogliente B&b, la Casa ospita gente in vacanza
con  la stessa intensità che usava per accogliere il lavoro degli uomini quando era una Bottega.
Per scelta della donna che l'ha ereditata, le camere al primo piano portano il nome delle donne
della famiglia dei "Carrai ".
Costruita con il tufo e con la passione, questa Casa se l'ascolti, ti racconta ancora  la sua Storia.   




martedì 4 dicembre 2012

Lo Storiao racconta : Qualiterbe e le piante officinali in Maremma

Sai cosa mi capita quando racconto Storie nuove? Capita che mi emoziono.
Succede così anche quando ascolto le Storie raccontate da altri. .
Le persone mi stupiscono perche' raccontano sempre molto più di quello che mi aspetto.
E' vero che noi, gente della Maremma, amiamo narrare le Storie della nostra terra . 
Alle volte capita
che il  racconto iniziato a più voci  prenda la forma di un Arcolaio, dove la nuova storia mano mano si avvolge e si dinapa.      

Ma Ovvia, non mi voglio più  dilungà.   
Ascoltami ora ti canto o ti racconto la storia dell' "Erboristeria Qualiterbe" a Pitigliano :  

Chiudi gli occhi e con me immagina di vedere un gruppo di amici appassionati di medicina naturale
che hanno voglia di dare un'impronta nuova alla loro vita, hanno  voglia di viverla in modo più creativo. 
Così succede che questo gruppo di amici  curiosi un giorno arriva in Maremma, a Pitigliano e 
scopre l'esistenza di un laboratorio di Erboristeria nato qui  30 anni prima.
Subito intuiscono che sono in  luogo dove l'antica Tradizione della Medicina Mediterranea si incontra con le ultime scoperte scientifiche della fitoterapia. 
L'incontro è un amore a prima vista, immediatamente nasce l'idea di un progetto comune,  un nuovo sodalizio che si chiama " Qualiterbe" . 

La Maremma Toscana è un territorio  incontaminato e ricco di  piante officinali,  
le stesse vengono selezionate e raccolte dallo Staff , poi lavorate per farne prodotti di alta qualità .   

Ieri io,  ripulito per benino, sono andato da Qualiterbe per iscrivermi insieme al mì pappagallino ad uno dei  corsi  di formazione che loro organizzano. 
  
Non strabuzzare gli occhi e non i guardare con la faccia imbambolata !   

Vedi, 
lo  scopo di Qualiterbe è fare informazione e formazione,
loro vogliono si vendere i prodotti legati alla guarigione e al benessere, 
per poi ogni volta reinvestire in un futuro migliore per i giovani, fatto a misura d' uomo.



Maremma incontaminata, 
è vero che conosco le proprietà delle erbe e con quelle mi curo da sempre,
ma proprio per questo mi piace  l'idea di frequentare un corso nell' Erboristeria Qualiterbe, 
Immagino che sarà una bella esperienza fare un percorso non come sempre insieme ad altri Storiai, 
ma per la prima volta condiviso con professionisti e con i  ragazzi che,  mandati dalle Università,  vengono qui per fare il loro stage.
  
Con queste persone vivrò l'esperienza di vita in laboratorio,  un laboratorio vero non come quello che usava la mì povera nonna, 
andrò a raccogliere piante officinali, le stesse con  le quali lei, la mì nonna e le donne Etrusche preparavano  i  cosmetici o gli unguenti curativi. 

Certamente devo anche guadagnare qualche centesimo e per il  momento della preparazione e degli studi con lo Staff di Qualiterbe, 
ho già preparato i miei Lunai da vendere a loro.  

Mira, ti  pare così buffo che uno Storiaio come me abbia un sogno nel cassetto? 
E' che tu sei uno  Sciorno e non sai quanta gente ha un sogno così, 
Maremma Boncitta,  tocca dirglielo che è arrivata l'ora di aprirlo questo cassetto , 
così come ho fatto io !! 

http://www.qualiterbe.it/